mercoledì 20 aprile 2011

Il passaparola negativo on-line

Quali sono i casi più clamorosi di passaparola negativo online? In questo post sono stati raccolti i 5 casi che, negli ultimi mesi, hanno suscitato più scalpore in Rete. Cosa se ne deduce? La maggior parte delle volte le negatività nascono dalla gestione superficiale dei community manager.


Patrizia Pepe su Facebook
Per il lancio della nuova collezione, il famoso brand di moda Patrizia Pepe, ha creato una serie di manifesti con modelle dal volto coperto, posizionate in luoghi suggestivi. Le immagini, pubblicate sulla pagina Facebook, hanno suscitato i commenti negativi: per alcuni utenti le modelle troppo magre non favoriscono l’anoressia. La risposta dei community manager di Patrizia Pepe non si è fatta attendere ma, invece di smorzare i toni, hanno alimentato la polemica. I commenti sono stati successivamente cancellati dalla pagina, ma i redattori di ninjamarketing.it sono riusciti a catturare uno screenshot:

[Fonte ninjamarketing]

Ducati su Facebook
Ad alcuni commenti negativi sulle prestazioni di Valentino Rossi e sulla rivalità tra piloti all’interno della scuderia, i community manager della pagina Facebook di Ducati hanno preferito cancellare gli interventi piuttosto che trovare una congrua risposta alle critiche mosse. Questo ha portato ulteriori commenti negativi.

[Fonte womarketing]

Kenneth Cole su Twitter
Perché non scherzare sulle rivolte in Egitto e utilizzare l’ashtag #Cairo su Twitter per promuovere la propria collezione primaverile di abbigliamento? È quello che hanno fatto i community manager di Kenneth Cole, marchio di moda americano, scatenando le ire degli utenti di Twitter che non hanno esitato a criticare pesantemente l’infelice scelta, con 1.500 tweet soltanto nella prima ora.

[fonte ninjamarketing]

BWM e la class action contro Mini su Facebook
Sarebbe interessante capire perché gli attenti community manager di Mini-USA hanno pubblicato sulla propria fan page la raccolta di firme per una class action contro Mini per un presunto difetto al cambio automatico. E alla cascata di messaggi polemici hanno risposto… col silenzio.

[Fonte misurarelacomunicazione]

Pagina Facebook Aiazzone
Dulcis in fundo: con un’azienda in bancarotta, incapace di consegnare prodotti e di pagare gli stipendi dei propri dipendenti, chi è quel social media manager che ha avuto la geniale idea di aprire la pagina Facebook di Aiazzone dove si parla di sconti e promozioni? Per chi vuole capire cosa NON deve fare un community manager basta navigare la pagina Facebook di Aiazzone che, naturalmente, è ancora online. Buon divertimento!




 [Fonte Marketing: the day after]

http://www.wommi.it/2011/04/il-passaparola-negativo-e-colpa-dei-community-manager/

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