mercoledì 31 agosto 2011

Re-civilize yourself - 'Sei afro? Ricivilizzati'. Web scatenato contro spot Nivea for Men

ROMA - Un giovane afroamericano, bella presenza e aspetto vincente, impugna la 'testa' di un uomo - un altro nero, ma con la pettinatura 'afro' - per lanciarla come una palla da bowling. Accanto alla foto, lo slogan fa il resto: ''Sembra che non te ne freghi niente. Ri-civilizzati!''. La trovata, infelice, ha travolto la casa di cosmetici tedesca 'Nivea' - la campagna e' destinata agli Usa per la linea 'Nivea for men' - scatenando un tormentone di reazioni su Twitter: la pubblicita' viene bollata all'unisono come ''razzista''.
La casa della popolarissima crema nel disco blu, tenta di correre ai ripari, annunciando il ritiro immediato dell'immagine, e chiedendo scusa. Ma il danno e' fatto. ''Insensibile e razzista'', si legge in uno dei moltissimi twit. Il primo blogger, citato dalla Cnn, e' Septembre Anderson, che scrive: ''Aggiungo Nivea all'elenco delle aziende che non avranno i miei soldi''.
''Razzismo sfacciato, mi lascia senza parole'', aggiunge 'Threadbared'; la foto che accompagna il nome, e' di due ragazze asiatiche. Perche' a infuriarsi, sul social network, non sono solo gli afroamericani. ''Ci dispiace molto che qualcuno sia stato offeso da questa pubblicita' destinata ad un pubblico specifico - scrive Nivea, ritornando sui suoi passi - Appena abbiamo realizzato che potesse essere equivocata l'abbiamo ritirata immediatamente''.
''Diversita' e pari opportunita' sono valori cruciali per Nivea - ha aggiunto la compagnia, precipitandosi a correggere il tiro con una dichiarazione all'insegna del politically correct -. Il brand rappresenta diversita' , tolleranza e pari opportunita'. Noi apprezziamo la differenza. La discriminazione diretta o indiretta deve essere bandita in ogni decisione, e da tutte le aree della nostra attivita'. Questo vale senza distinzione di sesso, eta', razza, colore della pelle, religione, ideologia, orientamento sessuale, o disabilita'. Ne' - continua la casa tedesca - dovrebbe avere alcun significato l'origine culturale, etnica, o nazionale e la convinzione politica o filosofica''. Per vedere se le scuse siano state sufficienti, la Cnn ha aperto un forum online rivolto ai lettori: 'Che ne pensate?'.

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http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/curiosita/2011/08/19/visualizza_new.html_753806173.html

mercoledì 22 giugno 2011

700 mila “nonni geek” fanno shopping online su Ebay

Gli anziani sono sempre più hi-tech. Lo rivela una ricerca interna del sito eBay.
Secondo i dati raccolti dal popolare sito di eCommerce i “nonni” ultrasessantenni che amano fare acquisti su internet in Italia sono quasi 700 mila, che risultano attivi sui portali di compravendita online.
I “nonni geek”, sono per la maggior parte uomini (71% contro il 29% di donne) e risiedono prevalentemente in Lombardia, Lazio e Toscana.
Il primato a livello regionale spetta alla Lombardia con oltre 96mila utenti registrati mentre quello delle città va invece alla capitale che può contare su più di 68mila utenti in là con l’età.
Ma cosa comprano gli ultrasessantenni su eBay? Un po’ di tutto, dall’abbigliamento agli attrezzi da giardinaggio, dagli oggetti da collezionismo alle cartoline alle piante e bonsai.
Ma, anche questo un po’ a sorpresa, gli oggetti più cercati dagli anziani sono quelli di tipo tecnologico, come gli accessori per i cellulari, che registrano un acquisto ogni 5 minuti.
Ma la generazione di ultra sessantenni non si limita solo ad acquistare: molti sono venditori professionali. Le categorie più gettonate sono ancora gli accessori per cellulari, con una vendita ogni 3 minuti, al secondo posto consumabili e cancelleria e al terzo posto l’abbigliamento da uomo, con t-shirt, felpe, maglioni e giacconi in cima alla lista dei prodotti più venduti.
Insomma, al contrario di quello che si può pensare l’eCommerce non è un mondo per soli giovani. La terza età è molto più all’avanguardia di quanto si possa pensare.
via www.adginforma.it


http://www.marketingjournal.it/700-mila-nonni-geek-shopping-online-ebay-2/

martedì 21 giugno 2011

Addio al .com? L’Icann apre ai nomi delle imprese

Rivoluzione per i Top Level Domain: le imprese potranno crearsi il proprio dominio. Si parte dal 12 gennaio 2012.
20 Giugno 2011
Con 13 voti a favore, 1 contrario e 2 astenuti, il board dell'Icann (Internet Corporation for Assigned Names) ha approvato a Singapore una vera  propria rivoluzione nel mondo del Web.
I top level domani (Tld) passeranno infatti dagli attuali 22 (i classici .com, .org, .edu e via dicendo, ai quali si devono aggiungere i suffissi nazionali come il .it), a un numero potenzialmente infinito perché potranno essere usati nomi immaginari, in qualsiasi lingua.
Si tratta di un cambiamento epocale e che trasformerà in modo in cui le organizzazioni hanno strutturato la propria presenza sul Web, visto che le aziende potranno crearsi il proprio dominio “.miaimpresa”.
La decisione di procedere con i nuovi TLD è stata costellata da anni di discussioni, dibattiti, delibere, accelerazioni e dietro-front. Basti pensare che il cosiddetto Applicant Guidebook, la guida che spiega come fare richiesta di nuovi domini, è passata attraverso 7 revisioni differenti, per tenere conto degli oltre 1.000 commenti e osservazioni.
Icann procederà una compagna di informazione globale per spiegare i dettagli e gli impatti sulle imprese. Le richieste per i nuovi nomi verranno accolte dal 12 gennaio 2012 al 12 aprile 2012.

http://www.b2b24.ilsole24ore.com/articoli/0,1254,24_ART_142676,00.html

martedì 14 giugno 2011

Quale futuro per la Pubblicità mobile?

palmare, mobile, smartphone
Aumenta l’uso e la omni-presenza degli smartphone e forse sono maturi i tempi per un’ importante crescita della Pubblicità mobile! Una recente ricerca fatta in USA da Ipsos OTX MediaCT (commissionata da Google) rivela come, invece, l’uso degli smartphone stia cambiando in modo radicale. Il numero crescente di utenti di smartphone usa i dispositivi ovunque, in continua modalità “Multitasking”, fa ricerche locali e geotargetizzate che supportano una scelta di acquisto spesso immediata (subito per il 36% del campione) ed  offline! Forse i tempi sono maturi per il decollo della Pubblicità Mobile e per l’ottimizzazione del proprio sito per il mobile!
Ecco qualche maggiore dettaglio da questa ricerca fatta su 5013 persone (18-64), user di smartphone in USA .
Gli smartphone sono più radicati nella vita quotidiana, sia a casa che ovviamente in movimento
Diversi sono i luoghi in cui le persone utilizzano il proprio smartphone: il 93% a casa, l’87% camminando in strada (!!), il 77% nei negozi, il 73% al ristorante ed il 72% a lavoro.
Gli smartphone sono utilizzati in maniera simile al computer!! Ecco alcuni dei modi in cui gli utenti utilizzano i propri smartphone:
  • Per l’accesso ai motori di ricerca: 77%
  • Per l’utilizzo di applicazioni: 68%
  • Per guardare video 48%
L’utilizzo in modalità multi-tasking sta diventando uno standard
Mentre utilizza il proprio smartphone, la maggior parte delle persone solitamente fa qualcos’altro in contemporanea:
  • Guardare la TV: 33%
  • Navigare su internet 29%
  • Leggere un libr 16%
  • Leggere il giornale: 22%
  • Fare la coda: 59%
  • Socializzare: 40% (quante volte in un tavolo di un ristorante si vedono persone parlare ed alcuni guardare il proprio smart-phone?)

La funzione di Ricerca di informazioni Locali è molto importante e guida gli acquisti
In genere gli utenti che cercano sullo smartphone vogliono notizie e informazioni locali a supporto dello shopping e degli acquisti offline. Il 77% utilizza le ricerche locali per contattare un’azienda, il 44% per effettuare un acquisto.
In sintesi ci siamo tutti accorti dell’impatto crescente degli smartphone, anche semplicemente guardando per strada la gente che cammina.
Se come sembra l’87% della gente usa lo smartphone mentre cammina per strada ed il 20% mentre guida l’auto (come è accaduto a Roma con l’autista dell’autobus che usava i gomiti perché aveva 2 smartphone in mano), circolare nelle strade diventerà sempre più pericoloso!
Amministratore, Bruce Clay Italia e docente Master IULM

martedì 24 maggio 2011

Nivea spends €1bn to promote 100 years of skincare

 by Sara Kimberley, 20 May 2011, 9:28am
Nivea is launching a €1bn campaign, its biggest to date, to promote 100 years as a skincare brand.
The campaign is Draftfcb's first work for the brand since it won the full global advertising account in November.
It broke across the UK, Australia, Austria, New Zealand, Poland, Switzerland and Italy this week and reaches the Middle East and Asia next week.
The campaign has been created by Mark Fiddes, Draftfcb executive creative director and Jonathan Harries, vice chairman and global chief creative officer. It carries the new strapline, '100 Years of Skincare for Life,’ marking the brand's return to its skincare heritage.
In the UK however the strapline is '100 Years of Feeling Closer', to build on the success of Nivea's 'Feel Closer' proposition.

The TV ads for all markets feature Nivea's iconic cream blue pots.
The creative team who led the campaign included: Luis Dias, Draftfcb Lisbon president; Mark Fiddes, executive creative director of the London agency; and Dagan Cohen, executive creative director in Amsterdam.
Fiddes said: "The campaign includes a single message working through all the channels with a unique visual language. We weren’t looking for models for the campaign but believable people from grandmothers, five year-old, young lovers and teenagers."
Activity will launch across TV, social media, retail activation, print and digital, and will continue the brand's collaboration with pop star Rihanna, who sings 'California King Bed' on the TV ad's soundtrack.
Markus Pinger, Beiersdorf board member, told Campaign there were no plans to appoint a brand ambassador but confirmed a "big push in the UK will target a new generation of Nivea users".
He said: "Not only is this our biggest campaign to date but also our biggest digital campaign with a big presence of Facebook. It's a reincarnation of an old message about skincare portrayed in a contemporary way."
Other campaigns featuring the key body care product lines – Visage, Body and Deodorant – will follow.

giovedì 28 aprile 2011

Community online, 8 modi per rispondere ai commenti negativi

come rispondere ai commenti negativiCome si risponde a un commento negativo in una community online, come ad esempio una pagina aziendale su Facebook o Twitter? Si evita di rispondere, si elimina il commento oppure si controbatte con forza alle critiche? Sono state stilate molte linee guida del “buon social media manager”, ma valutare correttamente la situazione e fornire una risposta adeguata dipende quasi esclusivamente dall’esperienza. Il più delle volte si consiglia di essere “autentico, onesto e trasparente”, ma ogni azienda persegue i propri obiettivi e adotta un differente tono comunicativo, che può variare da impersonale e autorevole a informale e confidenziale.
Su queste differenze, Laurel Papworth ha elaborato un’infografica che sintetizza e individua 8 modi per rispondere ai commenti negativi, mettendo in rilievo rischi e benefici delle differenti strategie.
1. Ignorare i commenti negativi
Non rispondere può far terminare in breve tempo le critiche; inoltre spesso è la stessa community a controbattere ai commenti negativi. Il rischio è che il passaparola negativo si auto-alimenti e che si creino delle vere e proprie anti-community del brand.

2. Chiamare l’avvocato
Questo tipo di risposta può essere utile quando ci sono dei commenti che danneggiano palesemente l’immagine dell’azienda. Può far desistere il commentatore e attivare la community in proprio favore. Tuttavia c’è il rischio di generare dei “martiri”, si attivano anti-community e il messaggio può pericolosamente diffondersi anche su altri canali.

3. Deviare su argomenti positivi
Il “manuale del buon social media menager” consiglia sempre questa strategia: ringraziare per le critiche e ammettere che ce la metteremo tutta per migliorare. Spesso funziona, tuttavia potrebbe scatenare l’effetto “niente è stato fatto” e la community potrebbe sentirsi raggirata.

4. Rimuovi il commento e banna il commentatore
A volte è necessario rimuovere i commenti e bannare persone troppo insistenti, maleducati e spammer. Questa strategia può contribuire a creare i più accaniti osteggiatori del brand che non perderanno occasione per criticare, in qualsiasi luogo e con qualsiasi mezzo.
5. Educare il cliente scontento
Senza controbattere direttamente alla critica mossa, è utile fornire al commentatore ulteriore materiale informativo per costruirsi meglio un’opinione sull’argomento criticato. Il più delle volte il cliente si è solo sbagliato o ha frainteso alcune informazioni. Questo modo di rispondere può essere utile per risolvere tutti i casi simili. Dall’altro lato può invogliare la community a discutere su ogni piccolo cavillo e tutti si aspetteranno spiegazioni dettagliate.

6. Confessare tutto e chiedi perdono
C’è spesso la tentazione di utilizzare questo tipo di strategia comunicativa, soprattutto per i community manager neofiti: i clienti accettano le scuse e la crisi è risolta. Tuttavia questo mostra un segno di debolezza del brand e spesso legittima altri a fare richieste prima rimaste in silenzio.

7. Alzarsi e combattere
Per controbattere con forza ad accuse ingiuste a volte c’è bisogno di alzare la voce. Questa strategia è meglio applicabile  a piccole realtà aziendali per difendere prodotti di nicchia piuttosto che a grandi imprese: c’è il rischio che la propria community non si senta rappresentata e si scateni contro.

8. Umorismo
Rispondere alle critiche con umorismo può essere efficace, ma si deve essere simpatici (e questo non sempre succede) e si deve trasformare la critica in un proprio tratto distintivo. Può accadere però che la community non apprezzi la battuta e si senta raggirata.
[fonte Laurel Papworth]

http://www.wommi.it/2011/04/community-online-8-modi-per-rispondere-ai-commenti-negativi/

martedì 26 aprile 2011

Le nozze reali sempre più digital

Se ne parla ormai da mesi e finalmente siamo quasi giunti alla data di uno degli eventi che si preannuncia essere tra i più visti del secolo. Stiamo parlando del matrimonio più chiacchierato del momento, che vedrà  convolare a nozze William, principe di Galles, e la ‘no blue blood‘ Kate Middleton, che punta a superare i numeri record dell‘unione che 30 anni prima aveva visto protagonisti Carlo d‘Inghilterra e la compianta lady Diana.

Attorno all‘evento è stato allestito infatti un apparato mediatico senza precedenti, che al contrario del passato non farà leva solo sui media tradizionali, ma sfrutterà soprattuto la potenza di Internet e dei dispositivi social e mobile. Nel frattempo, parodie e news sui futuri reali d‘oltremanica crescono a macchia d‘olio e spopolano in Rete, arrivando a generare, come nel video di T-mobile dal titolo ‘The T-Mobile Royal Wedding‘, milioni di click.

La famosa azienda di telefonia mobile è, infatti, riuscita a sfruttare al massimo il successo che hanno ricevuto questi video su YouTube creando un vero e proprio viral, focalizzato sulla simpatia dei sosia della famiglia reale inglese.


Oltre alle divertenti rivisitazione della regale unione, imponenti sono stati i contenuti caduti in rete su una molteplicità di canali.
A partire dall’apertura di un sito Internet ufficiale theOfficialRoyalWedding2011.org, da cui le persone incuriosite dall’evento possono attingere informazioni sempre fresche e interessanti su tutto ciò che riguarda la coppia.

Di certo nell‘epoca social non poteva poi mancare il fondamentale apporto di tutte le nuove community entrate prepotentemente nel vissuto quotidiano. Sfruttando i canali ufficiali della famiglia reale, senza aprirne altri, sulle piattaforme di Mark Zuckerberg e Jack Dorsey si è potuti contare su una base di utenza molto elevata che annovera tra le sue fila i ben  329.307  fan  della British Monarchy da Facebook e i  33.321 followers che seguono i ‘cinguetii‘ reali da Twitter.
Se i gadget promettono di invadere mezzo Commonwealth, tra fantasiose custudie per iPhone e improbabili cover per frigoriferi, di certo non passerà inosservata l‘invasione di mobile app dedicate al royal wedding del 2011.
Ne possiamo contare di tutti i tipi, partendo da quella ufficiale, uscita appena qualche giorno fa,  la Royal Collection Apps, disponibile su iOs e Android.
Racconta gli ultimi due secoli di storia dei matrimoni reali fino al prossimo tra William e Kate. Sono presenti immagini degli abiti, i gioielli indossati dalle royal brides, i regali ricevuti dagli invitati, le torte di nozze e le composizioni floreali.

Ovviamente non poteva mancare anche l‘app dedicata esclusivamente alla storia d‘amore tra gli ormai prossimi sposi.  Royal Wedding Essential Guide darà agli appassionati tutte le informazioni che hanno sempre sognato, da una biografia eccezionalmente dettagliata  del Principe di Galles e della Middleton, fino alla scaletta dettagliata degli eventi nel giorno delle nozze, inclusa la mappa della processione che la coppia dovrà effettuare dopo il fatidico si.
Per chi, invece, fosse interessato alla celebrazione in chiave più ironica, non può certo perdersi  Dress the Royals, grazie alla quale potrà cimentrasi nel vestire la famiglia reale degli Windsor al gran completo.

http://www.mymarketing.net/index.php?art_id=1350&sez_id=5